Canale di reclutamento
Ottobre 16, 2023
La linea del Ministero finora è stata chiara: le assunzioni in ruolo possono avvenire solo tramite concorso. Il doppio canale di reclutamento continua ad essere applicato solo laddove ancora esistono le Gae, attingendo al 50% da queste graduatorie e al 50% da quelle di merito. In via straordinaria lo si è poi applicato, seppure solo sui posti residuali, utilizzando le Gps, ma solo sui posti di sostegno. Sul posto comune invece il doppio canale è stato sempre respinto. E sul fronte politico non si è mai assistito ad un ‘pressing’ concreto in questo senso. I docenti precari però ci riprovano. Da alcuni giorni è stata avviata infatti una petizione online indirizzata al Governo Meloni, affinchè venga preso in considerazione il doppio canale di reclutamento.
Doppio canale di reclutamento: Gae e Gps, graduatorie a ‘costo zero’ da utilizzare per il ruolo
La richiesta dei docenti precari della scuola in merito al ripristino del doppio canale di reclutamento si fonderebbe sulla necessità di assumere docenti che ‘militano’ in ambito scolastico da anni, garantendo continuità didattica, in linea con quanto da anni l’UE richiede all’Italia riguardo la stabilizzazione del personale precario, e ‘a costo zero’. Graduatorie con docenti già formati e titolati infatti già esistono, e non comporterebbero alcuna spesa aggiuntiva per lo Stato. Laddove quindi siano esaurite le Gae si chiede che vengano utilizzate le Gps per assumere in ruolo.
Riportiamo il contenuto della petizione avviata online:
“Confidiamo nella Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni, nel Ministro on. Giuseppe Valditara, nel Sottosegretario all’Istruzione on. Paola Frassinetti, nonché nei ministri Antonio Tajani, Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti per avviare con il già senatore Mario Pittoni, esperto di politiche di reclutamento, un dialogo che porti all’immissione in ruolo del precariato storico di ogni ordine e grado delle scuole italiane attraverso il Doppio canale di reclutamento.
Dopo tre anni di contratti annuali, chiediamo la trasformazione del nostro contratto da tempo determinato ad indeterminato, in rispetto della normativa Europea. Chiediamo che le graduatorie da cui veniamo incaricati per la docenza, diventino utili per il ruolo, ovvero le GAE, le GPS di prima e seconda fascia. Queste sono graduatorie già controllate dalle scuole e dagli Uffici scolastici provinciali. Non ci sono incombenze, né spese per lo Stato, ma un sicuro vantaggio per gli studenti che possono contare sulla continuità didattica.
Questo sistema è già stato collaudato ed è rispondente alle linee guida europee. La sua attuazione rappresenterebbe una soluzione equa ed efficace al problema dell’instabilità lavorativa che affligge moltissimi insegnanti italiani.
Siamo consapevoli che il concorso straordinario TER non è volto alla nostra stabilizzazione, ma con ogni probabilità ad immettere in ruolo chi in questo periodo è a casa, si dedica completamente allo studio dei programmi concorsuali. Noi, invece, siamo impegnati nelle scuole, per far crescere i nostri studenti, per preparare le lezioni al meglio, correggiamo compiti, partecipiamo alle riunioni, compiliamo una serie infinita di documenti, ricopriamo con professionalità le mansioni sopra elencate. Mettiamo loro al primo posto e non la partecipazione ad un concorso perché toglierebbe energia agli allievi.
Noi insegnanti precari entriamo in aula e con dedizione e impegno, portiamo avanti tutte le mansioni al pari dei docenti di ruolo: attività di coordinamento, tutor Bes, Dsa, Nai, siamo responsabili di progetti, dei PCTO, ricopriamo tutti i ruoli dal primo all’ultimo giorno. Siamo presenti nelle commissioni di terza media, di maturità, d’esame di recupero debiti, esami integrativi.
Chiediamo, quindi, ai nostri rappresentanti politici di prendere seriamente in considerazione questa proposta e di agire nell’interesse dei tanti insegnanti precari italiani, ma soprattutto delle famiglie e degli studenti.”